Cioccola-TO. Per gli amanti del Cioccolato!
A tutti piace il cioccolato.
E se desiderate avere una full immersion nel mondo del cioccolato è il momento di venire a Torino. Torna infatti, dopo le limitazioni della pandemia, Cioccola-TO, la manifestazione che celebra la tradizione cioccolatiera di Torino.
Pochi sanno che nei secoli scorsi i maestri cioccolatieri torinesi erano richiesti in tutte le corti europee. Alcuni divennero talmente ricchi da permettersi carrozze sfarzose come quelle del re. Ma i modi rimanevano spesso “ruspanti”, da cui la famosa espressione torinese “fare la figura da cioccolataio”, per indicare chi fa una brutta figura
Di cioccolato a Torino ce n’è di tutti i tipi e per tutti i gusti. A partire dai cioccolatini.
I più conosciuti sono il gianduiotto (io adoro farlo sciogliere in bocca senza masticarlo) e il cremino, un cubetto formato da due strati di cioccolato gianduja con al centro una pasta di cioccolato mista a nocciole, caffè o limone.
Poi ci sono i cri-cri, un cuore di nocciola ricoperto da cioccolato fondente e impreziosito da granella di zucchero bianco.
Meno conosciuti, ma altrettanto “goduriosi” sono l’alpino, un pirottino fondente che racchiude una crema liquorosa ottenuta da una miscela di aromi la cui ricetta, ideata da Peyrano nel 1922, é tuttora segreta. O il Diablottino (diavoletto), un cioccolatino aromatizzato alla vaniglia, lei cui origini risalgono al XVII secolo, molto ricercato per le presunte proprietà afrodisiache.
Non propriamente torinesi sono invece i cuneesi, due cialde di meringa con un cuore di crema al cioccolato e rhum, il tutto ricoperto da uno strato di meraviglioso cioccolato fondente. DI-VI-NO! Negli anni si sono aggiunte le varianti con nocciola, castagne, gran marnier, fino agli ultimi al limoncello. Personalmente preferisco i tradizionali, che acquisto presso alcuni “spacciat… ops … drogherie” di fiducia, prodotti artigianalmente e molto più grandi e profumati di quelli industriali.
Poi c’è la crema gianduia (o gianduja), realizzata con cacao finissimo valorizzato dalle inimitabili nocciole piemontesi. La crema fu inventata dai cioccolatieri torinesi quando, a causa del blocco napoleonico dei prodotti delle colonie inglesi, si trovarono a corto delle fave di cacao e decisero di sostituirle con la nocciola tonda del Piemonte, oggi prodotto IGP.
Oltre cento anni dopo la storia si è ripetuta. Dopo la seconda guerra mondiale il cacao era molto difficile da trovare ed aveva un costo sproporzionato. Così un piccolo pasticciere di Alba creò un crema a base di nocciole per allietare la merenda degli operai. Fu il primo passo verso quel prodotto oggi conosciuto in tutto il mondo, la Nutella®.
E se ancora non basta, ecco un’altra leccornia della tradizione torinese: il Bicerin. Una bevanda a base di caffè, cioccolata e crema di latte, in questo rigoroso ordine dal basso verso l’alto. Consiglio di sorseggiarla lentamente consentendo al caffè amaro di inebriarsi dei profumi e dei sapori del cioccolato per poi deliziarsi del dolce della crema di latte. Da SVE-NI-RE.
Il Bicerin lo trovate in molti bar del centro, ma vi invito a gustarla nel locale dove nacque, “Al Bicerin”, di fronte alla Chiesa della Consolata, oppure provando l’emozione di ammirare e degustarlo nel tour dei caffè storici di Torino.
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Tag: cioccolato