C’è tanto da vedere per le strade di Torino. Ma anche tanto da assaggiare.

Ecco una breve guida a quello che devi assolutamente provare se visiti Torino.

Torino è la città degli amanti. Del Cioccolato.

Nel mio blog racconto proprio come i maestri cioccolattieri torinesi nei secoli scorsi fossero fra i più richiesti nelle corti europee.

A Torino di cioccolato ce n’è di tutti i tipi e per tutti i gusti. A partire dai cioccolatini.

Tutti conoscono il gianduiotto, rigorosamente da far sciogliere in bocca. E il cremino, un cubetto a strati di cioccolato gianduja e cioccolato alle nocciole o al caffè. Ma poi ci sono anche i cri-cri, l’alpino, il diablottino e i cuneesi. E poi ci sono i fogli, tavolette di cioccolato con o senza nocciole, prodotte con fave di cacao delle più pregiate. Se volete saperne di più vi invito a scoprire la tradizione del cioccolato a Torino.

E cosa dire della crema gianduja, dalla quale per una “carenza tecnica” è nata la Nutella®. Oppure del Bicerin, il caffè con cioccolato e crema di latte. 

Qualsiasi pasticceria di Torino ha un’offerta che lascia senza fiato. Ma se volete rendere unica la vostra esperienza sensoriale, fatelo partecipando al Tour dei dolci e del cioccolato di Torino.

Se invece volete acquistare qualcuno dei prodotti tipici ecco alcuni suggerimenti di prodotti da acquistare online.

Sono prodotti che io acquisto personalmente presso alcune drogherie di fiducia, ma che potete acquistare ai link che vi ho inserito.

Per il bicerin ovviamente assaggiarlo in uno dei bar storici di Torino è senza prezzo. Ma per chi vuole almeno ricordare le emozioni provate consiglio il liquore Bicerin.

Spuntino salato? e allora un Tramezzino.

Pochi sanno che il tramezzino è nato a Torino circa un secolo fa e che il nome gli fu dato dal vate Gabriele D’Annunzio.

Vi meraviglierete della varietà dell’offerta con accostamenti che possono sembrare audaci. I miei preferiti? Ovviamente quelli tradizionali della cucina piemontese: burro e acciughe, vitel tonnè, salsiccia di Bra (la salsiccia di vitello)!

Dove assaggiarli? Anche qui consiglio di farlo in uno dei bar storici del centro, e se proprio volete potete andare Al Caffè Mulassano, dove fu inventato, che fa parte del tour dei locali storici di Torino.

La Piola, la trattoria tradizionale torinese.

Per un pranzo completo vi consiglio di fermarmi in una piola, la tradizionale trattoria piemontese. Un ambiente a conduzione familiare, pochi fronzoli nel servizio, tanti contenuti nel piatto. 

Di solito ha un menù fisso, che valorizza i prodotti di stagione, che si è molto ingentilito tante è vero che i piatti “storici” della cucina piemontese (bagna cauda, gran fritto misto, finanziera) possono essere gustati solo su prenotazione e solo in alcuni periodi dell’anno.

Fra gli antipasti consiglio i peperoni in bagna cauda, una versione moderna (ed ingentilita) del piatto (a torto) più conosciuto (è più vituperato) della cucina piemontese. Oppure vi sono i crudi: la carne cruda, una tartara di vitello delicatissima, conciata con limone, pepe e sale. Può essere anche servita in fettine sottilissime (in questo caso si chiama albese). Oppure vi è la salsiccia di bra, fatta con carne di vitello da consumare rigorosamente cruda.

Fra i primi i ravioli del plin, conditi con il sugo di brasato, e gli gnocchi alla bava, esaltati da una crema di un formaggio storico, il castelmagno erborinato.

Fra i secondi il brasato al barolo, marinato nell’omonimo pregiato vino, e il vitel tonnè, fettine di manzo con una salsa di tonno, capperi, uova e maionese. Io preferisco la versione senza maionese, meno cremosa ma che esalta la delicatezza del manzo e il profumo del tonno. 

Sui dolci l’offerta si limita al Bonet (o bunet), un budino a base di uova, zucchero, latte, cacao e gli amaretti, il tutto esaltato da un liquore (perfetto è il Moscato). 

E per bere? Vi è solo l’imbarazzo della scelta.

Oltre ai tre re dei vini, Barolo Barbera e Barbaresco, provate anche il Grignolino, l’Arneis e il Dolcetto (quest’ultimi due i miei preferiti).

Mentre per i liquori da fine pasto, oltre al famoso Moscato, un vino dolce ideale per accompagnare i dolci,  vi consiglio il Genepy, un digestivo dal gusto unico e inconfondibile, preparato con le piantine di Artemisia Glacialis.

Se volete potete anche provare una degustazione di Vermouth, il famoso vino liquoroso distillato la prima volta proprio a Torino, da Antonio Benedetto Carpano, prodotto con un mix di erbe fra le quali l’artemisia.

Se invece desiderate prendere un amaro allora consiglio il San Simone, l’amaro dei torinesi, poco conosciuto fuori Torino.

Evito di segnalarvi vini e vermouth, molti dei quali sono conosciuti nel mondo e quindi ognuno può scegliere quello che preferisce.

Vi suggerisco invece questo Genepy, il mio preferito, e l’amaro San Simone, dal gusto davvero originale.

 

Qualsiasi cosa proverete di quelle descritte vi chiederete perché queste meraviglie gastronomiche siano così poco conosciute al di fuori di Torino.

Probabilmente per farvi venire (o ritornare) a Torino.